Valorizzazione del calore proveniente dalla rete fognaria
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Milano
Valorizzare il calore disponibile nella rete fognaria di Milano, nelle acque prelevate dalla falda sotterranea e nelle acque depurate
Circa il 20% del calore prodotto dalle abitazioni viene scaricato nella rete fognaria e i moderni sistemi a pompa di calore acqua-acqua permettono il recupero di tale energia termica. Presso il depuratore di Nosedo è operativa una centrale termica che recupera il calore dalle acque da depurare per riscaldare e raffrescare gli uffici e i locali tecnici dell’impianto. Gli elementi innovativi e la sinergia tra sistemi in termini di efficienza energetica consentono il recupero di energia termica dalle acque senza alterazioni quali-quantitative della risorsa idrica con minori emissioni di gas serra, contribuendo alla salvaguardia delle falde con la minimizzazione delle perforazioni, del depauperamento e dei rischi di inquinamento.
Nel 2021 è stato completato l’impianto sperimentale di cogenerazione a pompa di calore ad acqua realizzato presso la centrale dell’acquedotto “Salemi”, che prevede la cessione di calore al sistema di teleriscaldamento cittadino per mezzo della vicina centrale termica “Comasina” gestita da A2A Calore & Servizi. L’intervento, previsto dal Piano di azione per l’energia sostenibile (PAES) del Comune di Milano, risulta innovativo nelle modalità di gestione in quanto prevede la collaborazione tra due delle principali utilities della città. Il collaudo dell’impianto è previsto nel settembre del 2022, con successiva messa in esercizio entro la prossima stagione termica.
Sempre in collaborazione tra MM e A2A Calore & Servizi, nel 2021 è stato condotto uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto per il recupero di “waste heat” dalle acque reflue del depuratore di Milano Nosedo con qualifica SEU (Sistemi Efficienti di Utenza), composto da unità cogenerativa, pompa di calore e caldaie di supporto. L’impianto fornirebbe energia elettrica alle apparecchiature del depuratore stesso e agli ausiliari della stazione cogenerativa, oltre che energia termica a beneficio della rete cittadina di teleriscaldamento di Milano Est gestita da A2A, in supporto alle centrali termiche di Linate e Canavese.
Continuano, infine, le sperimentazioni circa la possibilità di riscaldare le sedi di MM e gli edifici del patrimonio ERP grazie a sistemi di scambio termico con la fognatura, ampliando le applicazioni esistenti tipicamente focalizzate sui reflui industriale dotati di temperature più elevate rispetto ai reflui civili. Nel 2021 sono stati identificati gli strumenti di finanziamento per la realizzazione di uno scambiatore di calore integrato alle condotte fognarie che, associato ad una pompa di calore collegata all’impianto di riscaldamento, consentirebbe il recupero energetico dalle acque reflue domestiche e industriali a copertura di circa il 40% del fabbisogno di calore. In sinergia tra il SII e la Divisione Casa è in corso di sviluppo il progetto per la realizzazione di un impianto pilota presso la centrale termica del complesso del patrimonio ERP di via Dini, composto da 156 unità immobiliari, che può sfruttare il calore della limitrofa rete fognaria DN 1100 di via Dudovich. L’impianto rappresenterebbe la prima installazione del genere in Italia nel contesto di edifici residenziali, qualificandosi così come iniziativa di produzione di energia rinnovabile innovativa ed ecosostenibile.
Attualmente sono in corso di sviluppo due importanti progetti di prolungamento di linee metropolitane a Milano – M1 a Ovest e M5 Bignami/Monza – e vedono MM all’avanguardia a livello nazionale in quanto uno dei pochi esempi di applicazione del BIM su infrastrutture lineari (cfr. paragrafo 8.1 L’ingegneria a servizio della città). Per la progettazione BIM delle linee di trasporto MM si avvale di diversi software di modellazione, sia per opere lineari quali l’infrastruttura, che per opere puntuali quali stazioni, manufatti, edifici civili e industriali dei depositi dei rotabili. Viene prima sviluppato il modello del terreno, generato da un rilievo aerofotogrammetrico 3D e successivamente integrato con le caratteristiche geometriche delle strutture interrate di edifici e opere d’arte. Successivamente il modello dell’infrastruttura viene ottenuto mediante estrusione lungo il tracciato plano altimetrico di sezioni tipo dinamiche che si collegano al tracciato mediante assi di riferimento (assi binari e piano ferro) e che sono costituite da oggetti elementari interconnessi fra loro.
Per le opere puntuali, con particolare riferimento alle stazioni, sono sviluppati 3 modelli singoli (strutturale, architettonico funzionale e MEP) fra loro coordinati fino al raggiungimento dei requisiti prefissati. A ciascun oggetto che costituisce il modello sono quindi associate informazioni geometriche e alfanumeriche in relazione agli usi degli stessi modelli (dimensionamenti strutturali e impiantistici, programmazione dei lavori, computo metrico estimativo, ecc).